mercoledì 2 luglio 2014

Potrei, ma non faccio

Le sto cercando tutte per non studiare:cucinare, facebookare, pulire il bagno, perfino l'idea di scrivere il blog. Eh si, perchè non sono convinta di voler scrivere un blog, di cose da scrivere ne ho, ma mi arrovello sul "come" scriverle. Non voglio che diventi un blog noioso, di resoconti,riassunti, voglio che sia un blog mio. Ma come al solito non sono mai contenta di come escono i post e quindi li cancello, poi ricomincio a scrivere e ri-cancello.
Leggo diversi blog e spesso salto tutti i post riguardanti viaggi, libri, informazioni burocratiche...in fondo sono informazioni che posso cercare da sola, quando leggo un blog voglio sapere cosa sta succedendo a te, come e cosa stai vivendo. E quindi voglio che il mio blog sia così. Ma come non farlo diventare un noioso racconto da bambina di 5° elementare? Ancora non lo so.
Mac Gyver (lo so, l'ho sempre scritto in maniera scorretta, perdonatemi!), dalla sua anima non poetica/sentimentale mi consiglia di scrivere quello che ho in testa senza poi rileggere quello che ho scritto.

Possibile che non sia mai soddisfatta di ciò che faccio e di come lo faccio? Ok, questo dovrebbe spingermi a fare sempre meglio, ma in realtà la maggioranza delle volte mi blocca dal fare qualcosa ed è frustrante.
Sono passati mesi e mesi prima che mi rendessi conto che sarei perfettamente in grado di lavorare in un ufficio con il livello di inglese attuale, che non sono poì così scarsa come pensavo; così come sono passati anni prima che mi rendessi conto che non sono una Zacharova del balletto, ma me la cavo egregiamente. Me ne rendo conto razionalmente, ma c'è una parte di me che ancora non si candiderebbe per una posizione da impiegata così come non sognerebbe di competere con un team di danza. Quando invece ne sarei in grado.

Magari nel prossimo post racconterò cosa sta succedendo nella vita di Lei e Mac Gyver, perchè di cose ne stanno succedendo moltissime!



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