giovedì 19 novembre 2015

The Color Run

Quest'anno ho deciso che era ora di fare esperienze che ancora non avevamo fatto nei due anni e mezzo a Perth. Quelle cose che "almeno una volta nella vita bisogna farle".
E così mi sono tirata dietro un reticente MacGyver alla Color Run.
Cos'è? Un percorso di 5km durante i quali ti vengono sparati coloranti alimentari sotto forma di polvere. Esatto. E per farti sporcare di viola, giallo, argento e un altro paio di colori che non ricordo paghi, osta se paghi.
Gente assonnata di domenica mattina
Biglietto prenotato mesi prima, racimolato gente per creare un team  (chiamato poi "Team Stica__i" da MacGyver. Peccato non ci fosse scritto il nome sul numero di partecipazione, accidenti!), scarpe da ginnastica comprate, ritirato lo starter kit contenente la maglietta, un'indispensabile fascia per capelli (soprattutto per MacGyver!) e un paio di tautaggi glitterosi, vestiti il più ridicolo possibile (sigh, tutte le mie parrucche e gonne a tutù sono rimaste in Italia) una poco soleggiata domenica  mattina ci siamo appropinquati a Langley Park in centro assieme alle altre 22.999 persone che si erano iscritte alla corsa.
Il prima
Sarà che mancava il chatterbox del gruppo (malato), che era mattina presto ed eravamo tutti ancora assonnati, che MacGyver è reticente a stare in mezzo alla folla, che l'intrattenimento era rivolto a fan sfegatati della disco dance e della zumba (e io non lo sono), che non credo parteciperò anche anno prossimo!

Fila per circa 1h prima di riuscire a partire, esagitati volontari che per intrattenere i corridori tra le enormi distanze tra un colore e l'altro "lanciavano" "hi five" a destra e a manca, la pipì trattenuta per almeno 3km (ma non hanno pensato di mettere almeno un bagno ogni km?!), stazioni del colore dove se volevi colorarti non ti restava che rotolarti per terra visto la proporzione volontari/partecipanti, una bella respirata di alluminio in polvere, unico ingrediente della colorazione "argento" (i volontari avevano le mascherine, ma noi poveri partecipanti no!)...questa è stata la nostra domenica da non ripetere.
Fortuna che il VIOLA, mio colore preferito e della mia squadra di footy (GO DOCKERS!), era l'ultimo colore ad essere lanciato e sono tornata a casa tutta fiera interamente coperta di viola. :)

Il dopo


lunedì 9 novembre 2015

Come ho ottenuto il mio lavoro?

Per una serie di fortunate coincidenze e, ammettiamolo, perchè me la cavo con i bambini. McGyver dice che mi scambiano per loro pari, per questo piaccio ai bambini. :)

Nel primo anno e mezzo a Perth ho lavorato come au-pair e baby-sitter per diverse famiglie e in una di queste famiglie la mamma era (è tuttora) la Manager di un Childcare Centre. Non è una gran pubblicità la Manager che affida i propri 3 figli ad una baby-sitter (che all'inizio è pressochè sconosciuta) invece che alle dipendenti che lei stessa h
a scelto. Comunque...
All'epoca non mi rendevo pienamente conto dell'enorme fortuna che avevo avendola conosciuta e facendomi conoscere.
Tant'è che per mesi, dopo che mi ha "licenziata" via mail mentre ero in Italia con la mia famiglia per festeggiare il Natale e mi aveva rassicurata più volte che una volta tornata a Perth avrebbe ancora avuto bisogno di me, l'ho ignorata. Nonostante lei mi contattasse sporadicamente per far da baby-sitter ai suoi figlioli.

Quando poi lo Sponsor Visa è stato approvato si aprivano diverse strade davanti a me. Ho alla fine scelto la strada più facile: carriera in un childcare. Non era (è) la mia preferita, ma è il settore in cui ho più esperienza e in cui, essendoci un grosso turn over, è più facile trovare lavoro.

Si, ma come fare a trovar lavoro non avendo nè un titolo di studio riconosciuto in Australia nè uno australiano?
In questo caso mi è stato MOLTO utile il Career Centre. Ufficio in cui operatori danno informazioni riguardo a corsi di studi, carriere lavorative; se non hai idea di cosa fare di te stesso ti propongono un questionario al fine di cercare di capire le tue passioni e inclinazioni. Servizio gratuito ovviamente.

Le strade erano 3 per me: far riconoscere il titolo di studio italiano, bussare childcare per childcare chiedendo l'opportunità di fare un Traineeship al termine del quale avrei ottenuto il titolo di studio australiano oppure studiare per ottenere un titolo australiano

Far riconoscere il Diploma di Liceo Pedagogico mi sembrava un ENORME spreco di energie e soldi in quanto quel diploma è considerato carta straccia perfino in Italia (anche se una ragazza ha ottenuto un posto in un asilo nido solo con quel Diploma, ma forse la mamma, maestra di scuola materna da una vita ha aiutato....); la mia laurea non c'entra nulla. Scartata la prima opzione.

Conosco una ragazza che ha trovato l'opportunità di un Traineeship, ma questa opzione per me non ha funzionato. Nessuno dei childcare in cui mi sono presentata mi ha preso in considerazione. La scusa era il mio visto, visto che non ha alcune restrizioni lavorative di alcun tipo. Vabbè.
Esistono enti che trovano childcare disponibili a farti fare un Traineeship, ti seguono e valutano il tuo operato e ti danno il titolo di studio (se te lo sei meritato). Ovviamente il servizio si paga. Tanto (più o meno il prezzo del corso di studio Cert 3 Early Childhood Education and Care per uno studente internazionale).
 Opzione 3: rimettersi a studiare, in un'altra lingua, in un altro Paese. Avendo lo Sponsor Visa sono considerata come uno studente locale e quindi i prezzi dei corsi sono accessibili.
Decido per questa opzione.
Riprendo i contatti con Kathy e con la scusa di non sapere dove e con chi studiare il Certificate 3 la metto al corrente delle mie intenzioni.
In 2 settimane ero iscritta ad un corso di studio on-line della durata di 1 anno per ottenere il Certificate 3 Early Childhood Education and Care e stavo lavorando in un asilo dello stesso franchising di cui Kathy era la manager. Asilo in cui ho lavorato per quasi un anno tra lacrime, malattie e tanto Rescue Remedy; asilo in cui conosciuto la mia attuale Manager che, essendo subentrata al posto di Kathy come manager (per un breve periodo), avendo bisogno di qualcuno velocemente e ricordandosi di me, mi ha inizialmente contattata per lavorare come relief e settimana scorsa mi ha offerto una posizione PERMANENT. Un contratto indeterminato! Non ho ancora accettato, ma questa è un'altra storia.